Leggi il diario del Senegal

IX giorno- 29 novembre

È il giorno dedicato al relax nel nostro resort: in serata si parte per l’Italia. Di prima mattina visitiamo la Maison d’ Enfants dove ci sono bambini tolti dalla strada e da immani violenze: è una casa gestita da volontari. È qui che lascio il mio zainetto pieno di matite, quaderni, magliette e pantaloncini del mio nipotino quasi nuovi: troveranno, tra questi bimbi sfortunati, una nuova vita.

Le immagini di questi bimbi a piedi nudi che fanno colazione a terra con una ciotola di latte e riso mi rattristano notevolmente: vorrei tanto piangere.
Questo dolore lo porterò sempre con me, una parte del mio cuore rimarrà tra questi bimbi, tra questa gente dignitosa, ma sofferente.
Ritornata nel resort mi sento quasi un pesce fuor d’acqua…non sono a mio agio.

Ecco che, ad un tratto, un’ enorme nuvola di bianche farfalle svolazza sulla mia testa, vuole addolcire la mia anima e riesce a strapparmi un timido sorriso. È la vita! Quei bimbi a cui la vita ha negato tutto saranno sempre dentro di me. Vorrei fare tanto, ma mi sento impotente. Mi rivolgo ai grandi della terra che potrebbero fare tanto, ma, ahimè, fanno ben poco. L’Africa è unica e sembra ripetermi un mantra: quando abbiamo poco siamo felici.
Grazie, Africa…grazie, compagni di viaggio.                                                                                                  

 Betty Ranieri

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