A Simone il nostro nipotino

In cammino verso la vita

” Era già l’ora che volge il desio ai naviganti e ‘ntenerisce il core”.

Con queste parole il Sommo Poeta descrive il tramonto, il momento più dolce della giornata segnato da vuoti nostalgici in cui ognuno di noi cerca di catturare pensieri e immagini che si possono solo amare: metafora di vita che non ha confronti. Osservo in silenzio un caldo e dorato tramonto di fine estate in riva al mare: il sole che si avvicina all’orizzonte tra un’apoteosi di colori per poi scomparire in pochi istanti tra bagliori paradisiaci e sfuggenti che sembrano salutare una vita che va. Che emozione! Un arcobaleno di ricordi incendia il mio cuore ma ecco che, quando l’ultimo raggio di sole colora il cielo, chiudo gli occhi e una soave musica si mescola al fruscio del vento che scuote le fronde degli alberi e alle onde del mare che si infrangono sugli scogli; non rimpiango la mia vita passata e non ho più paura di vivere. Sono tornata ad esistere: comincio a guardare il futuro vivendo il presente. In questa magica atmosfera, in cui il dì lascia il passo alla notte, il mio cuore ascolta la vera voce della vita, quella voce calma e pacata che vuol parlare d’amore, che vuol lasciarsi cullare dalle profonde e infinite melodie dell’anima, quella stessa voce che trascina lontano i miei pensieri, liberando la mia mente… Domani è un altro giorno, il mattino della vita, quella fresca alba che ha gli occhi radiosi e lucenti di Simone, un bimbo che verrà presto al mondo, un fiore che sboccerà in primavera nel giardino degli angeli, un candido eden regno dell’amore, quello vero incondizionato, dove si ascolta la voce saggia del cuore e dove i sentimenti sono il pane dell’anima. Simone, sei ancora gelosamente custodito nel ventre della tua mamma  che  ascolta il tuo silenzio in ogni momento della giornata e comincia a conoscerti attraverso le tue danze: uno speciale  dialogo segreto vi unisce, espressione di un legame che non si spezzerà mai, un filo invisibile che unisce due corpi e due anime. Questa simbiotica relazione sarà, quando tu sarai adulto, una presenza indisturbata e nascosta sempre pronta ad ascoltare il tuo cuore, a condividere le tue emozioni e la tua felicità. La tua mamma ti ha in grembo, il tuo papà ti porta nel cuore e si commuove quando sfiora con le mani il pancione misterioso e quando avverte i tuoi movimenti da piccolo ginnasta: ecco i tuoi poli affettivi essenziali. Ascolta, per ora, il tintinnio dolcissimo della pallina degli angeli, chiamerà il tuo angelo custode che non solo ti proteggerà, ma sarà un’amorevole guida per sempre nel lungo cammino della tua vita. Lasciati cullare da questa dolce melodia e dalle voci di mamma e papà, non ti sentirai solo e potrai scalciare, sbadigliare e sorridere in completa libertà, in armonia con la natura e ben protetto dal mondo esterno, da quel mondo che ancora non puoi osservare, ma del quale avverti il calore umano di chi ti accarezza e di chi ti accoglierà quando verrai alla luce e comincerà la tua straordinaria avventura di vita. Ora mettiamo da parte queste profonde emozioni che fanno vibrare fin troppo le corde dei nostri cuori e affidiamole alle ali del vento affinché possano sopravvivere all’infinito. E’ giunto il momento di prenderti per mano e farti assaporare i profumi, i sapori e i colori del mondo, di quel mondo di cui presto farai parte e nel quale sarai il benvenuto. Un mondo tutto da vivere e da scoprire giorno dopo giorno sotto la guida del tuo “guerriero della luce” che cercherà con tutte le sue forze di tenerti lontano dalle amarezze e dalle delusioni; dovrai imparare a osservare il mondo con i tuoi occhi che ti indicheranno la strada del bene che non dovrai mai smarrire. La tua nascita sarà il tuo primo atto sul grande palcoscenico della vita dove dovrai essere sempre te stesso: semplice, giusto e responsabile…

Vacanze Natalizie 2010-2011

 Vieni, dammi la manina e osserva attraverso questa sfera di cristallo che ho tra le mani la città dove verrai al mondo, una Firenze che ora è innevata, immobile e silenziosa come non mai. Tu hai ricevuto uno dei regali più belli del destino: nascere in uno scrigno zeppo di tesori universali che man mano che crescerai scoprirai e saprai apprezzare. Vedo i tuoi occhi di bimbo teneri, stupiti e il tuo sorriso splendente come il sole al mattino: custodisci ciò che vedi di questo mondo a te sconosciuto ma, ti prego, ignora le sue cattiverie. Sappi che sarai amato e protetto e i tuoi occhi osserveranno solo prati in fiore dagli inebrianti profumi accarezzati dalla limpida rugiada e dal respiro del vento. Ora ti porterò alla tua casa; seguiamo quel raggio di luce che un domani illuminerà la strada della tua vita. Conserva nel tuo cuoricino questo bagliore scintillante che ti consentirà di vivere nella bontà, nella giustizia e nella verità: i veri frutti succulenti dell’albero della tua vita dei quali ti dovrai nutrire. Essi dovranno essere la tua vera linfa vitale che ti consentirà di costruire un mondo, il tuo mondo dove il cuore e la mente regneranno in perfetta sintonia. Ti piace la tua casa? Mamma e papà l’hanno preparata in vista del tuo arrivo: il regno che pian piano gattonando scoprirai. Guarda, c’è un enorme albero di Natale con sfavillanti luci, ricco di palline e di ghirlande colorate. Ci sono i doni che Babbo Natale, quel panciuto e simpatico nonnetto dalla barba bianca, la notte scorsa, dopo un lungo viaggio su di una slitta, ha lasciato a grandi e piccini. C’è un regalino anche per te: è quello con quella bellissima coccarda rossa. Lasciati coinvolgere da questa magia e da questo tripudio di colori e di allegria. La tua mamma è pronta a condividere con te la gioia di queste festività, a farti vivere quest’atmosfera calda e affascinante  e a farti gustare le meravigliose leccornie di antica tradizione che uniscono i ricordi di tante generazioni. Cerca di captare la tenerezza che si intravede negli occhi di mamma e papà e i mille brividi che ti fanno sussultare e dare qualche colpetto in più a quella porta che, per il momento è chiusa, e che ti impedisce di varcare quella soglia che ti farà conoscere il vero amore. La tua nonna nel frattempo ti farà fare questi viaggi fantastici: non dimenticarli. Chissà se un domani avrai la strana sensazione di aver già vissuto qualche esperienza di vita prenatale e di ritrovarti in qualche posto noto e familiare. Io ti osserverò e coglierò nel tuo sguardo quella complicità che ci ha uniti fin da quando tu eri solo un nocciolino. Ora vai a fare un sonnellino: le emozioni sono state tante e sento i nostri cuori pulsare all’unisono. Ho la sensazione che stai cominciando a capire che la vera felicità è fatta di piccole ma preziose cose: piccole emozioni che allargano il cuore e fanno brillare gli occhi. Son convinta che la lontananza ci libererà dal vivere superficiale  e metodico e ci farà sentire più vicini. La distanza materiale non potrà mai separarci, ciascuno di noi è un grande gabbiano senza limiti e limitazioni. Basta desiderare di essere vicino a chi ami per esserci già, basta chiudere gli occhi e annullare il tempo. Buona notte piccolo, a domani…

E’ nato un altro giorno, oggi ci aspetta un lungo viaggio: ti porterò nella tanto amata Calabria. Ecco ci siamo già: l’amore non ha confini e riduce, come ti dicevo, le distanze. Osserva i vari paesaggi dai mille volti tra mari e monti, custodiscili insieme alla tua Firenze: fanno parte del tuo patrimonio genetico. La vista degli infiniti e incantevoli  litorali dalle ampie spiagge  ti rallegra, la tua manina accarezza il mio volto e una lacrima scende dal mio viso e disegna fiumi di gioia: abbiamo bisogno di sole, mare e… di vacanze. Ora vai a riposare, non ti agitare, controlla la tua euforia, ci rivedremo la sera della vigilia del Natale, la notte santa in cui è nato il Gesù dei cristiani…

Questa sera non ti porto in giro, voglio che tu respiri quest’aria allegra e familiare ricca di un particolare calore al quale la tua presenza ha notevolmente contribuito. Siamo, come tu vedi, tutti riuniti attorno ad una tavola apparecchiata per trascorrere insieme momenti di intimità molto suggestivi e per gustare qualche cibo più prelibato. Ci sono i tuoi adorabili genitori, i tuoi nonni e i tuoi zii e in cielo c’è una stella  che brilla più delle altre: è la luce di una persona tanto cara che dall’alto proteggerà anche te, piccolo mio. Come da tradizione a mezzanotte, dopo aver stappato una bottiglia di spumante e brindato allegramente, ognuno scarta i regali che sono sotto l’albero. Ti piacciono le sciarpe colorate che ho preparato con i ferri per le nonne e per la zia nonna in questi giorni in cui siamo rimasti bloccati dentro casa per la storica nevicata? Ti agiti nel pancione della tua mamma, non sei più una farfalla che batte le ali avida di libertà ma, dai dei veri calcetti, forse perché avverti questa particolare atmosfera che sarà più magica il prossimo anno con la tua presenza. Dopo mezzanotte ognuno va via ed io rimango sola con i miei pensieri, ma ecco che sento la tua voce nel profondo del mio cuore che mi chiama e mi dice: nonna, ti voglio bene. Ho un sussulto al cuore, poi un altro e un altro ancora che mi avvolge e non mi abbandona; vado a letto felice e mi addormento pensando a te, piccolo Simone. Sarai un bambino forte e affettuoso, ricorda di non reprimere mai i tuoi sentimenti; dovrai  dimostrare di amare anche con le parole e con i gesti e sappi che un bacio e una carezza sono come i raggi del sole che penetrano nell’anima e la ravvivano…

Eccoci arrivati alla fine dell’anno. Mamma e papà ti hanno portato a casa di amici dove aspetteranno l’arrivo del nuovo anno: è qui che nascerà un tuo compagno di giochi, il piccolo Davide. Noi nonni siamo tutti riuniti attorno ad una tavola imbandita e tu sei l’argomento principale dei nostri discorsi tra una pietanza e l’altra. Facciamo pronostici sulla tua data di nascita e sul tuo nome: sarai Simone o sarai Matteo? Il cuore di nonna sa già che sarai Simone, come hai potuto già capire. I nonni si contendono, invece, la data di nascita: il quattordici o il diciassette marzo? Attraversiamo momenti di commozione in quanto leggo parte di questi nostri colloqui e, in particolare, nonno Giulio lascia intravedere una lacrima che esce dai suoi occhioni azzurri  che riescono a vedere, illuminati dagli occhi della sua anima, un bimbo nel giardino di Boboli che osserva con stupore la fontana del Bacchino, il nano nudo a cavallo di una tartaruga. Stiamo bene tutti insieme, tu sei già tra noi, hai portato una ventata di gioia e di allegria. E’ mezzanotte e mentre brindiamo all’anno nuovo squilla il telefono: sono i tuoi genitori. Ti sento scalciare più che mai e sento una vocina che sussurra: nonna che cos’è questo frastuono? Mammina portami in un posticino tranquillo dove possa ascoltare il battito del tuo cuore e la tua voce rassicurante. Dopo il caos frenetico, finalmente cala il silenzio: è il momento della riflessione e mi sento vicina a chi è lontano, a chi non c’è più e a chi è solo. Un bacione Simone e buon anno. Domani andrò via; ti lascio al sicuro nella culla materna, il più tenero ambiente che una mamma possa preparare per la sua creatura. Ritornerò prima della tua nascita a farti fare un altro fantastico viaggio, nel frattempo metti su ciccia, bimbo mio…

 Eccoci di nuovo insieme. Come sei cresciuto? La mamma oramai ti percepisce come parte integrante di sé e continua a vivere serenamente il suo stato. Tu hai intensificato i tuoi calcetti e mamma e papà le carezze ad ogni tuo fremito: ti adorano e tu, lo so, avverti empaticamente questi messaggi di amore. Dai ora, allontaniamo i sentimentalismi e facciamo un altro viaggetto, dammi la manina e vieni via con me in questa notte di luna nuova in cui le stelle illuminano di luce il tuo nome: ti farò esplorare dei posti meravigliosi. Chiudi gli occhi, vola insieme a me con le ali della fantasia sempre più in alto: stacchiamoci per un po’ dal mondo che ci circonda e osserviamolo dall’alto. Guarda gli sconfinati e azzurri oceani, le grandi e caotiche metropoli, le distese ghiacciate e aride, le foreste inesplorate, le enormi montagne segnate dal tempo… Che meraviglia! Fermiamoci, adesso siamo stanchi, sediamoci su questa nuvoletta, lasciamoci trasportare dal vento e continuiamo a osservare. Tu sorridi e mi guardi come solo un bimbo può guardare con occhi che riflettono una gioia infinita; ecco però che quando immagini di guerra, di fame e di miseria incontrano i nostri sguardi ti stringo forte al mio cuore e sussurro piano pianino: Simone, con la tua nascita porta pace, di cui il mondo ha un disperato bisogno, e luce là dove c’è tanta oscurità. Ciao, a presto…

E’ l’alba di un nuovo giorno, l’alba di una vita: la tua vita, piccolo Simone.
Ci siamo, hai atteso il nostro arrivo prima di venire al mondo facendoti beffa
anche della luna…

Ecco siamo in attesa, è sera; con i tuoi nonni ci sono zio Mario e Zia Lucia emozionati, anche loro, come non mai.  Sento una vocina,  è la tua piccolino, che sussurra lentamente: oh nonno ho abbandonato la mia capsula spaziale, si è quasi prosciugata la mia piscina naturale, non nuoto più, non ce la farò ad aspettare il nuovo giorno…  Sto attraversando uno stretto tunnel, sento delle urla molto intense: è la mia mamma che sta mettendo in atto le operazioni di sfratto. Ho voglia di piangere ma non posso, ho tanta paura, non riesco a muovermi… Ecco la luce: la vita.  Grazie mamma, grazie papà…

 Bravo Simone: hai combattuto la tua prima battaglia e ne sei uscito vincitore.

Pura Vida

La nascita non termina il giorno in cui vieni al mondo, quel giorno è solo l’inizio: il giorno in cui hai lasciato il ventre di tua madre, non sei nato, hai iniziato a nascere. (Osho)

 

                                                                                                                                  Betty Ranieri