Leggi il diario del Senegal

Proseguiamo il nostro tour e, con una jeep, arriviamo nel deserto sabbioso del Sahel dove dune arancioni di sabbia offrono un paesaggio da mille e una notte. Si ha l’ inebriante sensazione di essere nel deserto del Sahara e di intravedere il giovane Simba che corre. Nel deserto ci attende un campo tendato: siamo in una regione arida e selvaggia con una bellezza senza tempo.
Facciamo in questo piccolo paradiso, intorno ad un fuoco acceso, un aperitivo ascoltando canti e musiche africane con l’incalzante ritmo dei djemba. Una musica rituale allegra e molto travolgente che sembra scandire il ritmo della vita tradizionale africana: melodie uniche e indimenticabili, una musica spirituale e incantatrice.

Dopo cena non abbiamo voglia di andare in tenda, ci sediamo intorno al fuoco, chiacchieriamo con i nostri compagni di viaggio e ascoltiamo la voce del silenzio. Chi non conosce il silenzio del deserto, dicono i Tuareg, non sa cosa sia il silenzio: è un luogo senza tempo dove la colorazione della natura riesce a curare la nostra anima. Dormire in tenda è un’esperienza unica…l’avevo fatta altre volte. Come dimenticare quella volta in Kenya quando, guardando il cielo, sognavo di camminare nella via lattea e di saltare da una stella all’altra! Il deserto non mi fa paura, percepisco una pace e una serenità indescrivibili. Si è soli con sé stessi: abbiamo bisogno di questi momenti di vera intimità.

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