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Ottavo giorno

Una delle ultime escursioni è il lago di Resia, un lago alpino artificiale nel comune di Curon Venosta, nella parte occidentale dell’Alto Adige. Raggiungiamo Val Venosta da Bormio allo Stelvio con i suoi 40 tornanti a salire e poi a scendere con i suoi 48 tornanti dalla parte Alto Esino. L’emblema di questo lago è il campanile sommerso che appare improvvisamente come un fantasma del passato. Nel 1950, per costruire una diga, vennero unificati tre laghi le cui acque sommersero i piccoli borghi di Curon Venosta e di Resia: tutti gli abitanti dovettero abbandonare le loro abitazioni. Il solitario campanile della chiesa romanica di Santa Caterina d’ Alessandria del 1300 è l’unico sopravvissuto a quella tragedia e, secondo una leggenda, quando il lago ghiaccia, ancora oggi si sentono, dal fondo del lago, suonare le sue campane. Questo è un luogo fiabesco, circondato dalle selvagge montagne della Vallelunga, che cela un passato molto doloroso.

 È una pagina triste della nostra storia, ma nello stesso tempo è effettivamente uno dei luoghi più suggestivi dell’Alto Adige: il campanile regala sensazioni indescrivibili e inusuali…sembra di vivere in una dimensione alternativa. A tale proposito consiglio di leggere: “Resto qui” di Marco Balzano che attraverso la vita della protagonista Trina, caparbia come Curon, narra la forza di un’intera comunità che resiste.

Lungo il viaggio di ritorno a Bormio ci fermiamo, sopra Burgusio, all’ abbazia di  Monte Maria, un luogo di pace da oltre 900 anni dove ancora la vita monastica, tra queste mura, si svolge secondo le regole di San Benedetto: ora et labora. È un’abbazia, dalla bianca mole, situata all’altezza di 1340 metri, è la più alta d’Europa ed è proprio qui che sorge, grazie al clima asciutto e alla generosità del sole, il vigneto più alto d’Europa. Le giornate calde e le fresche notti consentono alle viti di crescere rigogliose e di produrre un’uva altamente zuccherina e aromatica. 

Concludiamo la nostra giornata a Glorenza, la più piccola cittadina delle Alpi meridionali: un vero gioiello medievale.

 La sua costruzione risale a ben 700 anni fa: in passato fu una grande fortezza. Racchiusa dalle mura di cinta, ha conservato le vecchie case, le pittoresche torri, i vicoli acciottolati e ricchi di porticati. È d’obbligo intraprendere un viaggio in un passato molto lontano, luoghi dal ricco fascino dove cavalieri, dame e soldati vivevano protetti, dalle mura di cinta, in case ricche e spartane. Me ne vado a malincuore da questa minuscola cittadina, set cinematografico di numerosi film: ha catturato il mio cuore.

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