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Secondo giorno

La nostra prima escursione la facciamo al passo dello Stelvio, il valico più alto d’ Italia che mette in comunicazione Lombardia, Svizzera e Trentino Alto Adige. La sinuosa strada con i suoi 40 tornanti sul lato lombardo e 48 sul lato Alto Esino, tanto amata da ciclisti e motociclisti, è la più imponente e tortuosa del mondo. È un percorso molto impegnativo…è una salita storica del ciclismo che viene definita la tappa regina del giro d’ Italia. Costruita nei primi decenni dell’ottocento per volere di Francesco secondo d’ Asburgo ha conservato lo stesso fascino di allora. Col congresso di Vienna, come sappiamo, nacque il regno lombardo-veneto che faceva parte dell’impero austriaco e questa strada collegava Milano a Vienna evitando la Svizzera. Sono nel cuore delle Alpi tra massicci montuosi, cascate, ghiacciai, immense foreste e gallerie  a dir poco mozzafiato. Percorrendo i tornanti abbiamo fatto varie soste per ammirare un incredibile panorama…in cima i ghiacciai che, ahimè, si stanno riducendo a vista d’ occhio. Sono sempre più neri, ogni anno si ritirano di 50 metri: una drammatica situazione legata ai cambiamenti climatici.

Siamo tentati di raggiungere il ghiacciaio con la funivia del Livrio… desistiamo…troppa gente…maledetto Covid 19. In cima allo Stelvio sembra di essere in cima al mondo ed è proprio vero che, in questi luoghi, si avverte la voglia di vivere, di essere più buoni e si dimenticano i problemi della vita quotidiana. Le montagne sono le vere cattedrali della terra e grandi maestre di vita.

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