Il diario del nostro viaggio in Brasile

Volo: Rio de Janeiro- Cataratas

Ci troviamo nei pressi del Parco Nazionale, dove ci sono le cascate di Iguazù.

La nostra prima escursione è al parco degli uccelli, un santuario con 800 specie di uccelli anche rari e alcuni dei quali in via di estinzione. Siamo al confine geografico tra Brasile e Argentina in un’area, dove tucani, pappagalli, fenicotteri, farfalle e altri stupendi uccelli vivono in delle gabbie così grandi da avere enormi spazi per volare. Sono nel loro habitat naturale in mezzo alla foresta pluviale, abituati alla presenza dell’uomo si lasciano fotografare facilmente: alcuni si mettono addirittura in posa. Si ha la sensazione di stare in un documentario di National Geographic.

Ed eccoci finalmente alle cascate di Iguazù. Le visitiamo sia dal lato argentino, attraversando la frontiera, sia dal lato brasiliano. E’ proprio alla gola del diavolo, la più imponente a forma di U, che c’è il confine tra i due stati. Che dire! Mi rendo effettivamente conto che la natura non ha frontiere: le cascate non sono né argentine né brasiliane, ma un grande patrimonio dell’intera umanità. Ora capisco perché E. Roosevelt disse, davanti a tale straordinaria bellezza, che le cascate di Iguazù fanno sembrare quelle del Niagara un rubinetto che perde. Si può averle viste nei documentari televisivi ma, siatene certi, lo stupore di trovarsi difronte a una delle sette meraviglie naturali del mondo è incommensurabile. Sono ben 275 cascate alte fino a 80 metri che si estendono per due chilometri e mezzo con altezza e portata diversa.

Camminando lungo i sentieri ci troviamo nella parte centrale delle cascate, sotto il perenne arcobaleno che le avvolge. Che sensazione!

Il fragore dell’acqua che scorre e che violentemente precipita tra la fitta foresta pluviale, i freschi schizzi che accarezzano la mia pelle, gli uccelli che sembrano sfidare la potenza dell’acqua trasmettono un’ indescrivibile sensazione di serenità: una grande terapia rilassante ed equilibrante per il corpo e per l’anima. Mi sento piccola, piccola, quasi un viandante in cerca di un mare e nello stesso tempo mi sembra di essere sulle orme di “ Mission” con Robert De Niro. Meravigliosi i colori del cielo, della vegetazione e della terra rossastra: mi trovo in un grande santuario ecologico.

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3 Comments

  1. says: Betty Ranieri

    Grazie, carissima per aver letto il diario…son contenta che ti sia piaciuto… e’ stato un viaggio meraviglioso anche per la presenza del nipotino…ti abbraccio e grazie ancora.Tantissimi auguri di buon anno da me e da Giovanni a te e ai tuoi cari…

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