Il Candomblè è un’antica religione, di oltre cinquemila anni fa, basata sulla venerazione degli Orixas, spiriti ancestrali dagli enormi poteri che trasmettono agli uomini l’energia universale, l’axè, e fanno da mediatori con Oxala, il creatore supremo. A Salvador la presenza africana è viva non solo per il colore della pelle dei suoi abitanti ma, anche per le antiche danze rituali. E’ il Brasile della samba e della Capoeira, la tipica danza da combattimento africana. Musiche e danze incalzanti al ritmo dei tamburi favoriscono l’armonia dell’animo umano in modo da stabilire un contatto con le divinità.
Nel pomeriggio visitiamo la città bassa, siamo nella penisola Itapagipe, dove la vita sembra scorrere lentamente: i pescatori vendono il loro pesce e la gente, con la bassa marea, raccoglie frutti di mare.
Ecco il meraviglioso lago di Tororò che ospita delle opere singolari, le otto statue degli Orixas dell’artista Toti Moreno: un omaggio alla cultura baiana.
Arriviamo alla chiesa di Nostro Signore do Bonfim del XVIII secolo, legata a questo sincretismo religioso. Una chiesa che non è monopolio di nessuna religione, ma un punto d’incontro delle varie divinità, un luogo dove il santo popolare è nero, è il santo del samba e del Capoeira. Al cancello della chiesa ci sono i vecchi baiani che ci vendono i fitas, braccialetti dai colori più svariati. Ognuno di noi lo lega al polso e al cancello della chiesa facendo due giri e tre nodi che corrispondono a tre desideri: un portafortuna brasiliano. Questa chiesa è molto importante per chi crede nel Candomblè in quanto Gesù Cristo è Oxala, la divinità più importante cui è dedicato il venerdì, il giorno in cui tutti si vestono di bianco. Oxala è la raffigurazione della potenza creatrice della natura e dell’uomo. La chiesa è in stile neoclassico con facciata rococò, un luogo molto suggestivo ed emozionante. Una chiesa, un luogo di magia del quale si comprende l’importanza per i brasiliani quando si entra nella stanza degli ex-voto al cui soffitto sono appesi i più svariati oggetti di parti umane in cera depositati per chiedere la grazia al Signore…una storia di fede, di sofferenza e di redenzione. Un popolo che vive intensamente la fede: i brasiliani sono devoti e fiduciosi.
Davanti alla chiesa c’è un’intensa vita popolare dove, le baiane con il loro tipico vestito bianco vendono cibarie e i vecchi neri frutta e verdura o cocco, ancora non maturo, che tagliano con un violento colpo di coltello. C’è uno spirito di allegria: tutti in festa con i loro braccialetti agitati dalla brezza marina.
Proseguiamo lungo il quartiere di Monserrat fino al Mercado Modelo, un edificio neoclassico che in passato era un’antica dogana. C’è una piacevole atmosfera, abbiamo girovagato in tutta tranquillità tra una miriade di bancarelle.
Concludiamo l’ultima serata con uno spettacolo folclorico, al teatro Santana nel Pelourinho, della famosa compagnia del balè folclorico da Bahia. Danze e ritmi spettacolari animano una serata indimenticabile e molto coinvolgente. Lo spettacolo è espressione delle combinazioni di tre differenti culture: portoghese, africana e indigena. Gli artisti danno vita a danze arricchite da movimenti di lotta e di difesa personale: questa è la capoeira. Sublimi i ritmi dei tamburi e del birimbau…un salto nel passato tra gli schiavi…tra le piantagioni di canna da zucchero nell’era coloniale.
L’ultimo giorno abbiamo la mattinata libera e ci rechiamo, per l’ultima volta, nel Pelourinho a sentire ancora una volta il profumo della vera essenza africana e a coglier qualche sguardo intenso che vale più di centomila parole.
Volo: Salvator da Bahia-Guarulhos
Volo: Guarulhos- Milano
Il mio pensiero alla fine di questo indimenticabile viaggio va al mio nipotino che ha assaporato ogni istante con grande spirito di osservazione. Son certa diventerà, grazie al suo bagaglio di viaggiatore, un adulto amorevole e aperto al mondo e a tutte le sue sfaccettature.
Grazie, ragazzi…grazie, compagni di viaggio…grazie alle nostre guide in particolare a Rodrigo e a Regiane che sono stati sempre cordiali e disponibili.
Betty Ranieri
Grazie, carissima per aver letto il diario…son contenta che ti sia piaciuto… e’ stato un viaggio meraviglioso anche per la presenza del nipotino…ti abbraccio e grazie ancora.Tantissimi auguri di buon anno da me e da Giovanni a te e ai tuoi cari…