On The Road in SUDAFRICA
Al ritorno da un viaggio nel continente africano ho fatica a riprendere il ritmo quotidiano della vita: è inguaribile la nostalgia per quei posti semplici e puri.
Il richiamo dell’Africa Nera è una forza sconosciuta e misteriosa che riesce a travolgere facilmente l’animo umano: un’attrazione per un luogo che
sembra appartenerci. Ecco perché non ho desistito alla proposta dei miei ragazzi e siamo partiti in cinque per il SUDAFRICA:
io, Giovanni, Paola, Lorenzo e il piccolo Simone.
Partenza il 17 agosto 2017.
Volo Bologna-Dubai. | Volo Dubai- Johannesburg. |
Un volo abbastanza lungo durante il quale ho avuto modo di riflettere e di dare una spiegazione a questo mio mal d’Africa.
Ogni volta che atterro nel suolo africano ho la sensazione del “dejà vu”, avverto un senso di familiarità e per pochi attimi la percezione di un’esperienza già vissuta. Sarà forse perché mi trovo nella culla dell’umanità da dove, ben due milioni di anni fa, avvenne l’out of Africa, la prima emigrazione umana? E’ come se nel DNA dei miei cromosomi fosse presente qualche gene atavico causa di questo mio “ dolore del ritorno ”.
E’ talmente grande la gioia di atterrare sul suolo africano e di riportare a casa momenti indimenticabili che le lunghe ore di volo, l’attesa a Dubai, le lunghe file per il controllo passaporti e per il ritiro della nostra auto scorrono velocemente. Simone, il nostro piccolo grande uomo, è già un accanito viaggiatore con la sua valigia piena di sogni: con i sogni si cresce velocemente, specie quando questi vengono vissuti.Voglio godermi ogni istante e scoprire il mondo attraverso i suoi occhi innocenti. Voglio osservare gli oceani, il brillare delle stelle, il tramonto del sole, gli animali nel loro habitat, ascoltare il suono ipnotico dei corsi d’acqua e inebriarmi di colori e odori per dimenticare la “ banalità ” della quotidiana routine.
L’adrenalina è a livelli altissimi ma, ne sono convinta, riuscirò come sempre a controllarla focalizzando ogni momento e ogni emozione. La prima tappa del nostro viaggio è la Sabie River Valley dove c’è il nostro primo hotel tra piantagioni di banane. Il nostro programma di viaggio comprende luoghi “malaria free” e abbiamo, per questo, evitato il Kruger, dove la malaria è endemica tutto l’anno. Non vogliamo correre rischi, in particolare, per il piccolo.
Attraversiamo distese sconfinate e facciamo i primi incontri con la fauna locale. Intorno a noi montagne rosse stratificate: sembrano cattedrali con meravigliosi colonnati, un incantevole palcoscenico naturale. Il sole si riflette sulla terra rocciosa pennellandola di un intenso arancione… sta tramontando…la natura parla attraverso i suoi sfavillanti colori e comincia a calmare, come sempre, la mia anima inquieta. Non è da tutti arrivare in Sudafrica, con Lorenzo che se la cava benissimo con la guida a sinistra, ed essere multati per aver superato il limite di velocità. Abbiamo fatto anche questa esperienza e contrattato la relativa modalità di pagamento: pagare subito con multa ridotta. Episodio che non ha minimamente scalfito l’armonia che regna tra noi…anche questo fa parte del gioco.