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16 Aprile 2023

Wadi Rum

Si parte per il Wadi Rum, l’antico deserto, da dove passavano le carovane con le preziose merci dirette verso i porti del Mediterraneo. Intorno a me montagne segnate dal tempo, era qui che, c’erano laghi salati ora prosciugati. Ecco i sette pilastri della saggezza, un’impressionante montagna consumata dalle intemperie: è una vera opera d’ arte che emerge dall’ ondulata pianura di sabbia rossa. In questo deserto visse Lawrence d’Arabia, durante la prima guerra mondiale, quando ci fu la rivolta araba contro gli ottomani e, alla fine della guerra in un suo libro autobiografico, i sette pilastri della saggezza, fece non un resoconto della guerra, ma un ritratto della gente araba e dei suoi misteri e definì il deserto: “vasto, echeggiante e divino”. 

Questo spettacolare deserto detto anche valle della luna è una valle scavata, nel corso dei millenni, dallo scorrere di un fiume e da fenomeni tellurici. È in questo suolo sabbioso e tra queste rocce granitiche che è stato rivenuto non solo il più antico alfabeto, il Talmudico di ben 6000 anni fa, ma anche numerose incisioni rupestri che ci fanno capire che qui ci sono stati insediamenti umani preistorici.
Indimenticabile l’escursione sul dorso di un cammello e quella nella jeep, tra le dune rosse fino al tramonto, che ci ha consentito di vedere  paesaggi meravigliosi di una delle aree desertiche più belle del mondo.  L’erosione ha fatto strabilianti lavori come la montagna della morte che lascia intravedere infiniti profili umani terrorizzati che sembrano essere ritornati dagli inferi in una terra che non riconoscono più. Madre Natura è una grande artista ineguagliabile che ama mostrare non solo volti umani e animali ma anche immense cupole, enormi  funghi, canne d’organo pronte ad intonare le loro melodie, e archi spettacolari.

Facciamo una sosta in una tenda beduina per gustare un ottimo tè alla menta allietati dal dolce suono di un beduino con il suo oud. Una musica rilassante che parla di amore, di avventure, di battaglie e della bellezza di questo meraviglioso deserto.
Prima di ritornare al nostro campo tendato ci fermiamo in mezzo al deserto alle rovine di una fortezza del XVI secolo destinata ad usi militari, ma anche punto di ristoro e di accoglienza per i pellegrini in viaggio verso La Mecca. Ho dormito in vari deserti e ogni volta è stata un’indimenticabile esperienza.
Circondata, dopo una serata tra musiche tradizionali, da splendide formazioni rocciose e sotto un cielo stellato mi chiedo: cosa voglio di più dalla vita? Che notte magica! La via lattea sopra di me mi ricorda che non c’è limite alla bellezza quando si parla di Natura. Cielo e terra, in questo habitat, diventano una cosa sola.

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