Leggi il diario della Giordania

13 Aprile 2023

Amman-Jerash

Amman ci accoglie con la pioggia e viste le previsioni meteo della giornata in mattinata, dopo aver visitato la moschea blu, andremo a Jerash e nel pomeriggio ritorneremo ad Amman. Amman è una delle città più moderne del Medio Oriente e nello stesso tempo una delle più antiche. Costruita, come Roma, su sette colli, è il cuore pulsante della Giordania ed è qui che vive quasi la metà della popolazione di questa gloriosa terra. È chiamata la “città bianca” per il colore degli edifici e, come vedremo nel pomeriggio, l’ antico incontra il moderno dando vita ad un unico e stimolante ambiente, Dopo aver attraversato, sotto la pioggia, dei coloratissimi souk ci dirigiamo verso il triangolo della pace dove ci sono la chiesa ortodossa, la chiesa cattolica e la moschea.
È sempre emozionante entrare in un luogo di culto di qualsiasi credo religioso, è un’esperienza unica in quanto offre una visione molto profonda delle varie culture. Si prova una sensazione di pace e di serenità difficile da descrivere e, nello stesso tempo, si prende consapevolezza che, per amare i nostri fratelli, dobbiamo prima migliorare noi stessi. Bisogna rispettare la pluralità religiosa: il mondo è bello perché è vario. 
La moschea, dedicata al re Abdullah I è un bellissimo esempio di architettura islamica moderna ed è il simbolo religioso della città. Ha una grande cupola blu che simboleggia il cielo da dove partono i raggi del sole che illuminano Allah ed è fiancheggiata da due minareti. La sala della preghiera, dove entriamo a piedi scalzi, è immensa ed ha una pianta ottagonale: ricorda la cupola della Roccia di Gerusalemme. Sulla nostra sinistra c’è la qibla che indica la direzione della Mecca verso la quale ogni musulmano si rivolge durante la preghiera. Siamo nel 2023 mentre per i musulmani l’anno in corso è il 1444.

Dopo aver pranzato partiamo per Jerash che si trova a circa trenta chilometri da Amman. Definita la Pompei dell’Asia, sorge sulle rive del fiume Wadi ed è una delle più antiche città della Giordania, con una storia di ben 6500 anni. Conosciuta anche come Gerasa o come l’antica Antiochia dal fiume d’oro, rimasta sepolta per ben sette secoli sotto la sabbia, è una splendida testimonianza della grandezza delle opere romane.
Entriamo dalla parte sud, nei pressi dell’arco di Adriano, mi ritrovo in una città romana con la sua piazza ovale ricca di colonnati e rimango stupita per l’ottimo stato di conservazione.  Gli scavi hanno portato alla luce strade lastricate, teatri, colonne, templi con altari sacrificali, terme ed archi: il tutto arroccato attorno al foro ellittico. Un sito di notevole rilevanza storica che ci permette di conoscere a 360 gradi le vicende chiave di un passato medio-orientale di una popolazione orgogliosa della sua cultura eterogenea.  Mercanti, nabatei, crociati, musulmani, legionari, romani sono stati in questa terra ed hanno lasciato opere veramente spettacolari. Mi trovo sulla via della seta… Jerash è stata il fulcro centrale tra i traffici commerciali di tutto il Medio Oriente.

Nel primo pomeriggio ritorniamo ad Amman per visitare la Cittadella, situata sul più alto dei suoi sette colli. Fantastica la veduta, da questa prospettiva, di Amman, con i resti dell’ anfiteatro e con i suoi palazzi color cemento tutti uguali: sembra un alveare. In questo parco, sito dell’ antica Rabbat-Ammon, si trovano le colonne del tempio di Ercole, la struttura romana più significativa, costruito nel secondo secolo d.C. ai tempi dell’ imperatore Marco Aurelio. Durante gli scavi è venuta alla luce una grande mano con tre dita, un gomito e una manciata di monete che, con molta probabilità, facevano parte di una colossale statua di marmo alta oltre 12 metri del semidio Ercole, protagonista di tante eroiche imprese.

Qui sorge , inoltre, il palazzo Omayyadi, edificato dagli arabi nel 700 d.C., con un vasto complesso di edifici reali e residenziali. Ci soffermiamo sul primo edificio, costruito sui resti di una chiesa bizantina, sormontato da una stupenda cupola ideata da un team spagnolo. All’interno del complesso del palazzo c’è, scavata nel terreno, una enorme fossa circolare con delle gradinate che raggiungono il fondo. Costituiva la riserva idrica dei palazzi.
Passeggiando in questo sito, circondata da un’affascinante metropoli color avorio, ho fatto un salto in un passato molto
lontano che va dall’età del bronzo all’epoca romana, a quella bizantina e a quella Omayyade. Sublimi emozioni!

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