Islanda: terra del fuoco e del ghiaccio

15 agosto

Il paesaggio cambia in continuazione…le montagne hanno ben stilizzati profili umani che parlano il linguaggio della fantasia. In questi luoghi la pareidolia raggiunge il massimo della sua espressività e quell’illusione subcosciente dà il meglio di sé.

Iniziamo la giornata con una sosta alla strepitosa cascata di Skogafoss, la cascata perfetta dove l’acqua precipita tra pietre nere e verde smeraldo: è un incantevole sipario d’ acqua. Facciamo subito un bel percorso in salita per ammirare dall’alto la cascata ed è qui che, salendo, noto una sfinge pietrificata che sembra tenere sotto controllo il mondo sottostante, questa meravigliosa valle verde. Originata dal fiume glaciale Skoga le cui acque provengono dal ghiacciaio Mirala questa cascata sembra avere dei magici poteri: chi si bagna nelle sue acque ritroverà un oggetto perduto. Il tutto è legato alla leggenda del navigatore Thrasi che nascose il suo forziere in una grotta dietro la cascata. Del tesoro non si ha nessuna traccia anche perché nessuno osa sfidare la potenza dell’acqua. Dall’alto un meraviglioso arcobaleno fa da cornice a questa visione paradisiaca.

E poi ancora un’altra cascata, quella di Kvernufoss nascosta in una piccola gola nella montagna. Quanto cammino tra rocce nere e ricoperte di verdi muschi!   Bellezze di una natura tutta da scoprire! Raggiungiamo, con una buona mezz’ora di cammino, l’imponente lingua del ghiacciaio Solheimajokul. Le striature nere che risalgono ad antiche eruzioni si mescolano con l’azzurro del ghiaccio e offrono una sensazionale tavolozza di colori. Sotto la calotta di questo ghiacciaio si trova Katla, uno dei vulcani più pericolosi e potenti d’ Islanda. Bellissimi i profondi crepacci modellati dall’ acqua ghiacciata, dal vento e dai movimenti dello stesso ghiacciaio.  I ghiacciai e le cascate rappresentano l’anima di questo paese.

Ora via verso l’oceano nelle cui nere scogliere di questi silenziosi fiordi vengono a riprodursi svariati uccelli. È qui che ammiriamo le simpatiche pulcinella di mare, uccelli neri col petto bianco e dal coloratissimo becco. Ogni anno tornano allo stesso nido e strofinando il becco tra loro riconfermano la fedeltà per tutta la vita. Intorno spettacolari scogliere con faraglioni che sembrano giganti pietrificati e rimango incantata davanti ad una finestra sull’oceano: un indescrivibile arco lavico.

Col pullman raggiungiamo Vik, la cittadina più meridionale dell’isola, circondata da enormi campi lavici e da spiagge nere. Spettacolari faraglioni che sembrano guglie piantate in mare…non passa inosservata la chiesetta col suo tetto rosso appuntito che domina dall’alto il villaggio.

Prima di raggiungere Hofn, dove pernottiamo, facciamo un’escursione particolare in una spiaggia dove ci sono i resti di un piccolo aereo nei cui pressi Marco Mengoni ha girato il video della canzone: “ perché ti voglio bene veramente”. È in Islanda tra il verde, tra i campi lavici, tra le sabbie nere in mezzo ad un paesaggio quasi lunare che il Mengoni del video si sveglia senza sapere come vi sia arrivato ed è da qui che parte il suo viaggio lontano dagli errori che ha commesso.  È triste pensare che questo luogo viene a rappresentare la solitudine della fine di un amore.

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