Islanda: terra del fuoco e del ghiaccio

14 agosto

Partiamo, in pullman, alla scoperta dell’isola del fuoco e del ghiaccio. La nostra prima tappa è il Golden Circle, un anello di circa 300 km, che comprende il Thingvellir National Park, i famosi geyser e le cascate di Gullfoss. Siamo nel sud- est dell’Islanda ed è proprio nel Thingvellir, patrimonio dell’Unesco, che nel 930 d.C. le tribù vichinghe fondarono il primo parlamento democratico del mondo. Questo è, inoltre, un luogo dal punto di vista geologico molto importante: è l’unico posto al mondo in cui si può vedere, in superficie, la dorsale medio-atlantica, il punto in cui la placca nord-americana e quella euro-asiatica si incontrano. Che emozione! Sto camminando contemporaneamente su due continenti diversi, sto viaggiando dall’ Europa all’ America senza bisogno dell’aereo. Ci troviamo veramente in una magica terra! Queste placche tendono ad allontanarsi circa due centimetri l’anno e se si continua così tra 300 milioni di anni l’Islanda raggiungerà l’estensione della Russia.

L’Islanda è un’isola vulcanica, “un punto caldo” della terra dove si vive tra terremoti molto frequenti, sibili di geyser, rombi di vulcani e fumarole attive. Intorno a noi immensi campi di lava, lande desolate ricoperte di muschi centenari le cui sfumature vanno dallo smeraldo al lime. Tutto ciò non trasmette malinconia, ma mette in evidenza il bello di questa terra: un’isola diversa da tutte le altre, aspra e ricca di contrasti in cui fa da padrona una natura ancora incontaminata. Una diversità che ci riporta alle nostre origini, alle origini del nostro mondo per cui subentra un grande desiderio di scoperta di questa terra in continua evoluzione, fremente e viva come in nessun altro luogo.

La nostra successiva tappa è Kaukadalur, la zona geotermica. Attraversiamo un sentiero che ci porta al più famoso dei geyser, Strokkur, che, ad intervalli regolari, ogni dieci minuti mostra la sua potenza eruttando un getto d’ acqua calda alto fino a trenta metri. Tutta l’area offre un meraviglioso spettacolo: pozze di acqua bollente e tantissime incrostazioni di zolfo gialle e azzurre.

Infine giungiamo alla cascata di Gullfoss, la cascata d’oro imponente e teatrale, lungo il percorso del fiume Hvita che scorrendo, verso l’oceano, genera due salti che penetrano vertiginosamente nell’abisso scavando una profonda gola, un canyon mozzafiato. Spettacolare l’arcobaleno che si forma quando i raggi del sole penetrano nelle goccioline di acqua sospese. Il rumore dell’acqua che scorre è sempre una musica rilassante e l’increspatura dell’acqua che proviene dal ghiacciaio sembra voler proteggere i misteri, le leggende legate al luogo e gli spettacolari riflessi aurei

Prima di raggiungere l’hotel facciamo una sosta ad un’altra cascata dalla selvaggia bellezza: Seljalandfoss dove l’acqua salta da uno sperone di roccia sporgente e si getta in un laghetto.  Alcuni di noi fanno il percorso a piedi dietro la cascata per ammirare il getto d’acqua dall’interno. Anche le favole, a volte, diventano realtà! Intravedo, tra l’acqua tumultuosa, una misteriosa figura ancestrale che sembra ammonire gli uomini per i tanti mali che affliggono l’umanità. Uno di questi è la fusione dei ghiacciai dovuto al riscaldamento globale: la superficie perduta negli ultimi venti anni, in Islanda, è pari a 100mila campi di calcio. Altro che Iceland: in Islanda i ghiacciai stanno morendo.

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