Islanda: terra del fuoco e del ghiaccio

22 Agosto

Oggi si parte e, avendo una mattinata a disposizione, ripercorriamo il centro della città e visitiamo Hallgrimskirkja, la chiesa più grande dell’isola, la cui architettura si ispira alle colonne di basalto della cascata di Svartifoss che sembra un gigantesco organo a canne color onice.  L’interno è molto sobrio, come tutte le chiese luterane.  Fa mostra di sé nella piazza, antistante la chiesa, la statua di Ericsson che scoprì l’America ben 500 anni prima di Cristoforo Colombo.

Raggiungiamo l’aeroporto di Reykjavik da dove ci imbarchiamo per Milano.

Grazie Islanda, mi hai rasserenata…sei Covid Free e questo ha allontanato dalla mia mente la pandemia che ha modificato, in questi anni, le nostre abitudini. Ho riscoperto la voglia di vivere come prima, di confrontarmi con altre realtà in modo da assaporare la vera libertà: è questo l’inizio di una nuova parentesi vitale. Pensavo di non farcela, ma mi sono resa subito conto che questo viaggio è stato un ottimo input. La cosa più bella: ho rivisto negli occhi del mio compagno di vita il desiderio di viaggiare e fare nuove esperienze. È bello soffrire della sindrome di Wanderlust e grande è l’emozione di sentirsi stranieri.

Islanda, terra sconfinata e taciturna, non ti dimenticheremo mai.

Betty Ranieri

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