Usa 2012: leggi il diario

I minerali presenti nelle rocce danno luogo a effetti veramente speciali, particolari caratteristiche geologiche dalle striature rossastre orizzontali: il sole le rende vive, parti integranti della vita.  Le lontane montagne formano uno sky line roccioso, una barriera che separa la vita dall’ignoto. Al di  là che ci sarà? Sembra di intravedere un’intera formazione di indiani a cavallo che avanzano per difendere i loro territori. Ecco le lance dei pellerossa…ora dune, ora collinette stratificate. Che meraviglia dell’erosione! Percorriamo i sentieri segnalati e tra essi: Cliff Shell trail, Window trail e il Notch pass con la sua scala a pioli. Una prima passeggiata tra spettacolari guglie: intorno a noi un  gigantesco castello che custodisce sicuramente segreti incommensurabili.

Inebriati da questa visione, a tratti quasi lunare, ridiamo alla vista di un cartello che invita a stare attenti ai serpenti a sonagli. In un’altra sosta un meraviglioso cratere sormontato da svariati pinnacoli: finestre nel grande teatro della vita create, ancora una volta, da una misteriosa mano. Con gli occhi della fantasia, in cima ad una guglia, si può intravedere il generale Napoleone che controlla le sue truppe e, in un’altra, una donna che lancia dall’alto una sfera che sembra una bomba: Madre Natura che  vuole vendicarsi dell’uomo ingrato che la sta distruggendo e non è disposta più a  perdonare i suoi misfatti. Un parco spettacolare immerso in una solitudine unica: sembra davvero di essere nel mare della tranquillità lunare dove l’anima si ritrova sola con se stessa. La nonna osserva questa natura incontaminata: solitudine e gioia si fondono nel suo animo regalandole una sensazione indescrivibile, una leggerezza interiore che non ha precedenti. L’essere umano è un nulla davanti a tanta bellezza.     

Si riparte. Le praterie si fanno sempre più gialle e  ricche di tantissime marmotte. Viene quasi la voglia di scendere dalla macchina e avventurarsi a piedi  tra i profumi della prateria e i rumori silenti della natura per cogliere il nulla e l’eternità.              
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Wall e in serata ritorniamo nel parco, al Pinnacle Overlook, per assaporare il tramonto e i colori cangianti della natura che si addormenta nascondendo i bianchi buttes colorati di rosso, giallo e arancione.        
Il nostro viaggio prosegue con la visita alla postazione missilistica della guerra fredda dove ci viene illustrato il significato di guerra fredda e della corsa agli armamenti: due pulsanti avrebbero potuto cambiare il corso della storia. E’ facile, al di là di quella porta di accesso alla sala comandi, ricordare “l’uomo del mio tempo” in cui viene affrontata l’immutabilità della natura umana rimasta identica a quella dell’uomo primitivo nonostante i progressi scientifici. In mezzo alla prateria il minaccioso missile, per fortuna, disarmato.             
Una breve sosta a Belle Fourche dove c’è il monumento raffigurante la rosa dei venti che ricorda il centro geografico degli States. Qui mi sono sentito nuovamente libero, una vera libellula e mi sono più  volte lasciato cadere a terra. Oh, come mi piace! I grandi non lo sanno. Ci troviamo a nord est dello Wyoming, nella parte centrale delle Montagne Rocciose, in un’isola di alberi in un mare d’erba. Ecco la Devils Tower, una torre perfetta naturale, un monolite solitario e mastodontico con centinaia di scanalature verticali: sembra davvero graffiata dagli artigli di una bestia gigante. Luogo di preghiere e di sacre cerimonie per diverse tribù di nativi americani è al centro di tante leggende ed esercita, anche per questo, un irresistibile fascino e la sua vista dà un senso di pace e di armonia col mondo. Non a caso è il luogo scelto da Spielberg per lo sbarco degli alieni nel film” Incontri ravvicinati di terzo tipo”: ciò l’ha resa famosa in tutto il mondo. Facciamo il giro della torre tra le foreste di pini ed è facile scorgere, sulle sue pareti, il volto di un uomo e la sagoma di una donna che si arrampica. Saranno tracce di alieni? Avvertiamo la quiete della natura e ammiriamo le aquile che hanno trasformato la base superiore della torre in un loro rifugio.               

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