Malta: leggi il diario

E’ un giorno di festa, sono le Palme, e per la strada ci sono bande musicali e una processione che rappresenta l’entrata di Gesù a Gerusalemme sul dorso di un asino, emblema evangelico dell’umiltà e della docilità, al cui passaggio la folla applaude e agita rami di palma. /immage


Conosciamo così la Malta devota, con le sue immagini sacre davanti ai portoni e nello stesso tempo elegante e super protetta da un fossato dall’impressionante profondità.  All’interno dei bastioni ci sono le strutture difensive della cinta muraria e di controllo del territorio di St. James e di St John’s; in quest’ultima, attualmente, c’è l’ambasciata dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme. Dopo aver fatto una sosta ad un bar per un caffè accompagnato da un indimenticabile dolcetto con la ricotta entriamo nella cattedrale di San Giovanni costruita dai cavalieri a metà cinquecento in onore del loro santo protettore. All’esterno semplice si contrappone un interno sontuoso con molte decorazioni colorate, il pavimento è fatto con i marmi colorati di pietre tombali e nella volta ci sono le grandi opere di Mattia Preti, il pittore calabrese che illustrò la vita di San Giovanni Battista e non solo: in questa cattedrale e in tutta l’isola questo grande artista, il cavaliere di Taverna, che trascorse a Malta gli ultimi quarant’anni della sua vita, continua a vivere nei suoi dipinti.
E qui tra queste meraviglie che ammiriamo la decollazione del Battista l’unica opera firmata del Caravaggio che si era rifugiato a Malta per sfuggire alle guardie papali che lo avevano condannato a morte per un omicidio.

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