Florida: leggi il diario

Ci fermiamo giusto il tempo per uno spuntino: l’azzurro dell’oceano ci tenta, ma abbiamo tantissima strada da fare. Attraverso il Seven Mile Bridge entriamo nella zona più a sud delle Keys, sempre più ricche di vegetazione. E’ questa la strada rialzata più bella degli USA, dove si ha la sensazione di essere inghiottiti dalle acque cristalline dell’oceano il cui colore va dall’intenso blu al verde smeraldo. 

Arriviamo a Key West tardi, ben dopo il tramonto. Facciamo una piacevole passeggiata sulla Duval Street fino a Mallory Square, la piazza sull’oceano. Siamo nel cuore di questo grande villaggio che la sera si trasforma: è veramente un posto dall’aria aperta e anticonformista. Numerosi sono i locali con musica dal vivo, dei vecchi saloon che fanno rivivere l’atmosfera degli anni 30-40 come Sloppy Joe’s, il preferito di Hemingway. In alcuni punti mi sembra di essere nel quartier francese di New Orleans e l’ombra di un sorriso affiora sul mio volto e mi rivedo con un boccale di birra ghiacciata in mano. Ahahahahah! Guardo il cielo: uno spicchio di luna splende sopra lo sguardo luminoso di Venere.
L’indomani, prima di andare alla casa di Hemingway, percorriamo di nuovo la Duval Street con i suoi galletti che circolano liberamente tra le coloratissime casette. Giungiamo così al Southernmost  point, il punto più a sud degli USA a novanta miglia da Cuba e subito dopo raggiungiamo il Km 0, dove inizia la A1. Facciamo le foto di rito: è una bella sensazione.
Vorrei abitare in una di queste casette coloniali color pastello in questo luogo, dove il sole scalda tutto l’anno, luogo ricco di pace e di relax e dove, lontana da ogni frenesia, il tempo sembra scorrere molto lentamente.
Nel cuore di Key West c’è la casa di Hemingway, una bellissima casa coloniale a due piani, dove lo scrittore, tra bevute e battute di pesca, scrisse alcuni dei suoi celebri romanzi. Avverto un’atmosfera magica e familiare che non si può descrivere con le parole: sarà sicuramente perché i suoi libri hanno accompagnato la mia adolescenza.  Sapere che il vecchio pescatore Santiago probabilmente ha vissuto nelle vicinanze mi inebria e mi sento più coraggiosa e più tenace di fronte a Madre Natura. Ho sempre amato il mare e in esso trovo sempre qualcosa che mi aiuta a dare senso alla mia vita. Emozioni… emozioni…il suo studio…i suoi libri…il suo letto…la sua piscina…i discendenti dei suoi gatti. I veri protagonisti di questa casa sono proprio loro i mici, alcuni dei quali con sei dita, che come osava dire lo scrittore, “riescono ad attraversare la vita senza fare rumore” e  “ non riescono a nascondere i propri sentimenti come gli esseri umani”.

Il quattro gennaio ripartiamo verso nord: ci aspettano le Everglades. Simone la scorsa notte ha avuto la febbre (maledetta primavera…che dico…maledetta aria condizionata).

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