Si prosegue fino all’isola di ISLAMORADA tra una fantastica vista su entrambi i lati dell’oceano. Qui c’è l’HURRICANE MEMORIAL, un commovente tributo alle vittime dell’uragano Labord Day del 1935, uno dei più disastrosi che abbia colpito gli Stati Uniti. All’inizio fu una tempesta tropicale che in un paio di giorni si trasformò in un micidiale uragano che colpì questa costa della Florida spazzando via anche la sua linea ferroviaria e causando oltre 400 morti. Quelle palme piegate dal vento e quelle enormi onde effigiate nel memoriale sono un ricordo toccante di un evento molto tragico.
Ed eccoci ora a ROBBIE’S, un piccolo porto molto caratteristico che ci fa immergere nell’atmosfera hippy delle Keys. Qui, sul molo, compriamo con pochi dollari, per la gioia di Simone e non solo, un secchio di pesci e diamo da mangiare ai numerosi tarponi, ai leoni marini e ai furbi pellicani. Un’avventura molto divertente: un vero e proprio momento clou. L’entusiasmo del nostro piccolo è alle stelle e noi adulti osserviamo il mondo circostante attraverso i suoi occhi innocenti. Che gioia! Che meraviglia! Molto piacevole, inoltre, girovagare tra le coloratissime bancarelle e gustare una fetta di torta al lime con un caffè cubano. Che goduria!
Non poteva mancare una sosta alla rinomata Sombrero Beach, una magnifica spiaggia a forma di mezza luna ricca di palme di cocco e di strabilianti iguane. Ne seguo una con lo sguardo, sale fino in cima all’albero e con essa si mette in azione la mia fantasia: vorrei essere come lei, infilarmi nell’oscurità e guardare la vita da dentro e non da fuori. In me vige sempre questa ricerca continua di me stessa, specie duranti i miei viaggi, e ogni esperienza mi fa riflettere, mi fa cambiare la visione del mondo e comprendere meglio me stessa. Viaggiare mi dà una carica emozionale unica che, ritornando a casa, si trasforma, per un bel po’, in energia di vita e in entusiasmo quotidiano.
