Perù: leggi il diario

Ecco poi il corpo mummificato della fanciulla ben conservato in una teca di vetro a -20 gradi; ci avviciniamo timorosi: la dolce Jaunita ci appare avvolta nella sua tela e il suo volto ha ancora i lineamenti ben distinti. Le emozioni sono tante: prevale la pietà per il modo brutale con cui è stata strappata alla vita. Mi allontano lentamente quasi per non svegliarla dal suo sonno eterno; il popolo Incas non è scomparso, Jaunita lo rende immortale.La sera non riesco a prendere sonno; cerco di dare una risposta a tanta brutalità ma, pur cercando di comprendere  i motivi “religiosi” che spingevano gli Incas ai sacrifici umani per placare le ire funeste della Pachamama non riesco a giustificarli: hanno violato, pur sempre, delle leggi della natura, strappando alla vita bambini innocenti.

XI giorno
Quella bimba era stata selezionata anni prima tra i campesinos, preparata alla morte e portata in processione da Cusco sull’Ampato. Questi son pur sempre dei crimini, anche se fatti in onore degli dei: è un’onta di cui questa civiltà si è macchiata. Partiamo alla volta di Nasca: ci aspettano oltre 600 Km della Panamericana che costeggia l’oceano Pacifico. Facciamo sosta a Puerto Inka dove pranziamo e nel tardo pomeriggio arriviamo a destinazione. Il viaggio in pullman ci ha distrutto per cui dopo la cena tipica ci ritiriamo nelle nostre stanze.

XII giorno

E’ la giornata dei misteri archeologici di Nasca, il luogo del labirinto geometrico più grande del mondo. Erano i primi anni del 1900 quando un pilota, sorvolando l’altopiano di Nasca, nella Pampa di Palpa, notò strani disegni fatti di linee che si estendevano per chilometri. Queste intriganti linee che risalgono al 300 a.c. sono state realizzate scavando solchi, non molto profondi, nel terreno e rimuovendo le pietre bruciate dal sole. Si sono conservate nei secoli per le particolari condizioni del suolo: è uno dei luoghi più asciutti della terra e il vento qui soffia senza toccare terra.


Rappresentano effettivamente un calendario astronomico come riteneva la Reiche che dedicò tutta la sua vita allo studio di queste linee? Saranno percorsi che portano a siti religiosi? Saranno piste di atterraggio di alieni? L’ipotesi più veritiera sembra essere attualmente  quella che queste linee rappresentano mappe dell’acqua sotterranea e ciò, secondo recenti studi, spiegherebbe il perché sono state ritrovate offerte religiose in prossimità dei disegni: forse un ringraziamento alle divinità per la presenza della sacra acqua. Comunque a misteri si aggiungono altri misteri come quello del disegno del ragno, uno degli aracnidi più rari del mondo, di oltre 40 metri con il suo organo riproduttore sulla gamba. Questa specie vive a 1500 Km dall’altopiano e l’organo riproduttivo si può intravedere solo con il microscopio. Come si può spiegare ciò? Ecco la splendida descrizione dello studioso e scrittore francese Robert Charroux:

 “Nella Pampa Colorada hanno inizio le grandi linee (13 mila) che in tutte le direzioni, scalando o scendendo pendii, burroni e montagne si perdono all’orizzonte, secondo un tracciato rigorosamente rettilineo. Nemmeno in aereo, da mille a duemila metri di quota si distingue, generalmente , la fine di queste linee. Tuttavia numerose linee mettono capo a “piste”, oppure, di rado, finiscono in un centro comune, dal quale si dipartono come i raggi di una ruota o i raggi del sole. Si vedono migliaia e migliaia di linee di diversa lunghezza, tracciate in ogni possibile direzione, da nord a sud, da est ad ovest e verso tutti gli altri punti della rosa dei venti. Esistono linee particolarmente lunghe e piste di larghezza differente, da tre a cento metri ed oltre. Tutto è impeccabile, tirato a filo, perfettamente triangolare o rettangolare e anche se si distingue qualche raro arrotondamento, esso è tracciato con straordinaria maestria, da cui emerge come il disordine non sia che apparente. Ci è incomprensibile, certo, ma per cervelli diversamente condizionati dai nostri deve avere una spiegazione, una logica. I tracciati di Nazca sono opera di un popolo notevolmente civile, provvisto di uno spirito geometrico eccezionale, un popolo molto antico, anteriore a quello degli Incas, probabilmente della stessa razza dei costruttori della Porta del Sole in Bolivia e degli osservatori astronomici dell’America precolombiana”.

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