Oman: leggi il diario

Si riparte con una jeep alla volta di Misfah, nel cuore di un’arida montagna. Intorno a noi paesaggi lunari, in lontananza scuri monti alle cui punte intravedo profili di uomini che riposano… forse stanchi del caldo e del loro peregrinare. Di tanto in tanto scorgiamo qualche raggruppamento di case e qualche capra alla ricerca di erbetta da brucare. Siamo nel tetto dell’Oman, nella Jebel Shams, la montagna del sole: finalmente, si fa per dire, un po’ di fresco e qualche debole vento di brezza. Ammiriamo una splendida vista sul Gran Canyon omanita con i suoi vertiginosi strapiombi che sembrano accarezzare il wadi sottostante. Luogo inaspettato che si apre all’improvviso tra le brulle montagne ed io ho la sensazione di trovarmi nell’imbuto dantesco dell’inferno. Qualcuno di noi pensa al Gran Canyon americano ma io non amo fare confronti sulle bellezze che offre la natura: ogni luogo ha un suo speciale carisma che è unico. Nel vicino villaggio visitiamo un’antica casa beduina dove alcune donne ci fanno scoprire tradizioni ancestrali della cucina e del makeap. Facciamo sosta anche in un villaggio fantasma, abbandonato da diversi decenni, immerso in delle piantagioni di banane e di datteri. E’ qui che ci dissetiamo con una bevanda a base di limone e menta gustata rigorosamente con gli immancabili datteri. Siamo tutti seduti intorno ad un tavolo che ospitò, qualche anno fa, il principe Carlo d’Inghilterra. La luna, alta nel cielo, sembra sorridere mentre delle nuvole si rincorrono là dove stanno avanzando le tenebre.
Torniamo a Muscat…il viaggio sta finendo.
Da Muscat, l’ultimo giorno, partiamo per la regione di Batinah, una delle zone più fertili del paese. Dopo aver visitato il villaggio di barkha col famoso mercato del pesce, anch’esso pittoresco e molto suggestivo, ci rechiamo alla fortezza di Nakhl che risale al periodo preislamico. Dalle sue sei torri si gode una meravigliosa vista a 360 gradi sulle verdi piantagioni di palme e sulla parte nord di Muscat. Ci fermiamo lungo un torrente, dove pranziamo… nel pomeriggio inizia il viaggio di ritorno.
Sono triste per quest’addio, ma ho già nel cuore una nuova meta e farò sbocciare nuove emozioni.
Quando ti accorgi di amare un paese lo devi lasciare e questo rattrista, ma porterò questo posto sempre nel mio cuore. Sono stata a contatto con un popolo che mi ha dato tanto: tante bellezze paesaggistiche e culturali.
Mi sento molto…molto più ricca.
Volo Muscat-Abu Dhabi
Volo Abu-Dhabi- Roma

Viaggiare è essere infedeli
Siatelo senza rimorsi
Dimenticate i vostri amici
Per degli sconosciuti
( Paul Morand )

                                                                                                                 Betty Ranieri

Visitate le nostre foto dell’Oman====>

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.