Oman: leggi il diario

Quattro giorni a Muscat.
Facciamo la prima sosta a Bimah Sinkhole, la spiaggia più bella dell’Oman, dove si trova una dolina carsica dall’incredibile acqua verde smeraldo. E’ una piscina sotterranea naturale in un paesaggio desertico e arido la cui origine è avvolta nel mistero. Questo hole, collegato al mare da un tunnel sotterraneo, si è formato probabilmente milioni di anni fa o in seguito alla caduta di un meteorite o per un collasso naturale del terreno. Legato a numerose legende, in base alle quali è la via di accesso agli inferi, viene chiamato dagli abitanti del luogo occhio del diavolo. Mi siedo su un sasso e la mia mente va alla penisola dello Yucatan con i suoi
cenotes, le caverne sotterranee sacre agli antichi Maya: un breve e piacevole viaggio nell’universo della memoria. Rimarrei qui per ore ad ascoltare il silenzio! 
Fa un caldo torrido, siamo intorno ai quarantadue gradi, quando con una barchetta di legno bassissima attraversiamo un fiume per raggiungere la sponda opposta da dove inizia il sentiero che ci porterà allo spettacolare Wadi Shab, al letto del fiume che ha scavato un cammino tra le rocce. Camminiamo per quasi un’ora tra oasi di palme e aride rocce fino al canyon con le sue naturali piscine cristalline: uno spaccato di eden nel rosso deserto roccioso. Che goduria immergersi in queste acque dove decine di pesciolini ti fanno gratis il pedicure!
Lungo la strada del ritorno non avverto nessuna stanchezza: è stata un’escursione rigenerante. Alle cime delle montagne mi sembra di scorgere antichi avi che dormono profondamente: sono i custodi senza tempo di quest’angolo di paradiso. Calano le ombre… le nere montagne nascondono i loro volti…a domani.
Visitiamo la grande moschea del sultano Qaboos vero esempio di architettura omanita e importante centro religioso e culturale del paese. E’ circondata da un grande giardino ricco di essenze e possiede ben cinque minareti che rappresentano i cinque pilastri dell’Islam che ogni musulmano deve seguire per dimostrare la sua fedeltà ad Allah: la testimonianza di fede, le preghiere rituali, l’elemosina, il digiuno del Ramadam e il pellegrinaggio alla Mecca.
Gli interni sono sontuosi e splendidamente decorati: meraviglioso il lampadario centrale e il grandissimo tappeto da guinness dei primati.
A piedi scalzi e ben coperta, secondo le regole islamiche, osservo con attenzione le stupende decorazioni e mi fermo al mihrab, l’abside che indica la direzione della Mecca. Mi sento in pace con me stessa, mi succede sempre in ogni luogo di culto di qualsiasi credo religioso…è veramente un’arena di riflessione.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.