Costa Rica: leggi il diario

Costa Rica 

Nel corso della mia vita di viaggiatrice incallita ho girovagato, insieme al mio compagno di sempre (mio marito), per il mondo e sono venuta a contatto con diverse culture e realizzato ricche esperienze che hanno trasformato notevolmente il mio essere: apprezzo maggiormente le cose semplici della vita, sono più disponibile e comprensiva verso gli altri e cerco di mantenere vivo il “fanciullino” che è in me. Da qualche anno a questa parte i miei viaggi hanno assunto una colorazione diversa: vado alla ricerca di nuove sensazioni e voglio raggiungere mete ad alto contenuto naturalistico per poter creare in me un archivio di ricordi ricchi di visioni uniche ed indescrivibili.

Uno dei miei sogni si è concretizzato quest’estate: un viaggio in Costa Rica, la piccola amazzonia del mondo.

Parto alla volta di San Josè nel mese di luglio e, come sempre, durante il volo, rivivo le ansie di quando, da giovinetta, avevo paura di volare. Questi pensieri ora mi fanno sorridere ma, non so perché, per tutta la durata del volo sono tutta assorta nella lettura per tenere, forse inconsciamente, impegnata la mia mente. Di tanto in tanto guardo la persona che mi sta accanto e vedo che sorride tra i baffi e mi stringe amorevolmente la mano. 

L’indomani del mio arrivo a San Josè parto, alle prime luci dell’alba, per il parco della costa caraibica: il Tortuguero dove arrivo dopo un’esperienza indimenticabile in barca tra l’oceano agitato e la tranquillità del fiume. Qui, tra il caldo umido che sembra accarezzare la mia pelle, assisto ad uno spettacolo notturno unico e commovente: la deposizione delle uova delle tartarughe Baule. In tarda serata, dopo aver camminato nella giungla per un paio d’ore con una torcia in mano insieme ai miei compagni d’avventure, arrivo in spiaggia e osservo con stupore decine e decine di tartarughe che, timidamente, risalgono la spiaggia alla ricerca di un posto tranquillo dove nascondere le loro uova. Il mio cuore accelera i suoi battiti alla vista delle testuggini che dopo avere scavato una buca fanno di quella spiaggia un vero granaio di vita: le uova cadono delicatamente nella buca che successivamente viene ricoperta dalla terra. Solo quando le uova sono al sicuro le tartarughe esauste abbandonano il luogo di nidificazione e fanno ritorno all’oceano: la loro missione è stata portata a termine.

Quella notte ritorno al mio lodge, anch’io stanca ma felice; qui trascorro indimenticabili notti nella pace assoluta in compagnia dei soli suoni della natura: il concerto delle scimmie urlatrici e i canti dei grilli e delle cicale mi cullano appassionatamente e mi fanno comprendere il vero significato di “Pura Vida”. Mi sembra di aver raggiunto in quell’oasi di bellezza e di tranquillità un perfetto equilibrio tra il corpo e la mente: la mia età anagrafica non è reale perché mi sento giovane e piena di vita.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.