Canada: leggi il diario

L’indomani si parte per la British Columbia e attraversiamo ben quattro parchi nazionali e il Roger Pass, una stretta valle, nel cuore del Glacier National Park da dove fu fatta passare la ferrovia per risparmiare quasi 250 km di percorso, è qui che c’è il tunnel ferroviario più lungo del Nord America. Ci fermiamo per una bellissima passeggiata nell’umida foresta pluviale del Mount Revelstoke National Park dove le condizioni climatiche favorevoli hanno consentito lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione ricca, in particolare, di cedri e pini giganti, un vero paradiso terrestre, un ecosistema il più delle volte inaccessibile all’uomo. Questi paesaggi lasciano senza parola.

L’indomani il nostro viaggio continua verso ovest attraverso steppe sconfinate fino all’imponente Fraser Canyon, una delle gole più impressionanti del Canada per le sue altissime falesie rocciose. 
Il Frase River con le sue vivaci rapide ci entusiasma notevolmente. Ci fermiamo a Hells Gate per osservare i gradini naturali da dove dovrebbero risalire i salmoni per deporre le uova in acqua dolce ma scopriamo che, in seguito ad una frana, sono stati costruiti dei canali di deviazione per consentire ai salmoni la risalita senza grossi problemi. I salmoni e gli orsi affamati che pescano voracemente sono solo un ricordo televisivo.

Ci imbarchiamo alla volta dell’isola di Vancouver e al nostro sbarco visitiamo i giardini Butchart, una delle più grandi esposizioni floreali del mondo e qui, passando da un giardino lussureggiante all’altro, trascorriamo alcune ore ammirando delle vere e proprie opere d’arte: nessuno può mai immaginare che prima questo posto era una squallida cava di pietra abbandonata. Giunti a Vancouver proseguiamo per Victoria dove facciamo un giro orientativo della città: il gioiello del Canada occidentale. Città dall’invidiabile clima mite e dall’atmosfera inglese di fine secolo con il suo caratteristico odore di cioccolata e di caffè per le vie che fa un connubio eccezionale con il profumo dell’oceano. Ammiriamo in particolare il parlamento, Chinatown, l’università e Marine Drive e i panorami esaltanti che offrono viste sull’oceano spumeggiante o sulle montagne. Indimenticabili sono le passeggiate serali lungo i moli tra luci e fiori e gli spuntini a base di crepe e di pesce fresco.

La prossima meta è Duncan, la città dei totem: una sessantina solo nella strada principale. Fatti da artigiani locali in cedro intagliato sono simboli dello spirito guardiano che lega l’uomo con gli spiriti  superiori, simboleggiano la vita reale e rievocano mitici racconti, fanno in un certo senso rivivere quel meraviglioso mondo degli spiriti, esseri soprannaturali con sembianze umane, che ha avuto nella vita degli indiani un importante ruolo nei secoli scorsi.

Visitiamo anche la città dei murales: Chemianus. Seguiamo il percorso guidato e rimaniamo affascinati dai dipinti sui vecchi edifici che raffigurano splendidi esempi di arte aborigena. Indimenticabile la tipica colazione al museo aborigeno con canti, danze e racconti. Nel pomeriggio arriviamo a Campbell River da dove con un ferry raggiungiamo in quindici minuti Quadra Island il cuore delle isole Discovery tra l’isola di Vancouver e la costa occidentale della Britsh Columbia, qui pernottiamo in un suggestivo lodge nella natura selvaggia incontaminata con panorami costieri mozzafiato.

L’indomani facciamo un’escursione per osservare le balene e quando, finalmente dopo qualche ora, ne avvistiamo una non crediamo ai nostri occhi: è enorme.
Stiamo vivendo un’esperienza unica in stile National Geographic.

L’indomani partenza per Nanaino e ritorniamo sulla terra ferma. Visitiamo la città di Vancouver: una delle più affascinanti città della costa pacifica. Facciamo a piedi un giro per il centro che è veramente a dimensione umana e dopo andiamo a Stanley Parke, sulla torre girevole, dove, sorseggiando un caffè, ammiriamo la vista sulla città. In serata tutti a Gastown, il famoso quartiere neo vittoriano con i suoi vecchi lampioni e con l’originale orologio a vapore che fischia ogni quindici minuti.

L’indomani si riparte, a malincuore, con un volo di linea per l’Italia.

                                                                                                                   Betty Ranieri

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